lunedì 23 novembre 2009




22 Ottobre 1981 CALENZANO

Il 22 ottobre è una notte fredda e umida provocata dalle abbondanti piogge dei giorni scorsi.
Le Bartoline è un campo alle porte di Calenzano in località travalle,una "garconierre" famosa per il via vai di coppiette in auto spesso in cerca di intimità.
Quella sera dopo che una renault 5 arancione lascia il campo, vi sono appartati all'interno di una Wolkswaghen Golf nera Stefano Baldi 26 anni operaio in un lanificio di Vaiano e Susanna Cambi 24 anni telefonista per un'emittente privata.
Sopra di loro un cielo coperto di nubi gonfie di acqua, ma che momentaneamente sembra dare una piccola tregua.
Da lontano si sente il rumore dei TIR in autostrada e lo scorrere dell'acqua del vicinissimo torrente marina in piena.
Improvvisamente da un canneto lontano poche decine di metri dalla loro auto esce un'uomo che impugna una pistola, la solita beretta calibro 22.
Il maniaco furtivamente si avvicina alla loro auto e quando è vicino alla portiera destra comincia a fare fuoco mandando in frantumi il vetro e uccidendo Susanna.
Stefano cerca di aprire la portiera destra per fuggire,vi riesce ma solo a metà perchè i restanti proiettili il maniaco li usa per ucciderlo oltre a sferrargli alcuni fendenti d'arma da taglio per finirlo.
Anche qui l'assasino compie il suo orrendo e macabro rituale, torna verso il corpo ormai cadavere di Susanna e gli amputa il il pube. Sotto il seno sinistro viene inflitto un colpo d'arma bianca,è il segnale che presto porterà ad ulteriori circostanze abberrantinei successivi delitti.
Il Mattino dopo, Bruno Corsini e Armando Cavani,due pensionati che si stanno recando a curare i loro orti,notano i corpi senza vita dei due giovani e si precipitano a dare subito l'allarme.
Sul posto intervengono Polizia e Carabinieri tra cui un uomo al quale quelle scene ormai non sono più una novità; il tenente dei carabinieri Olinto dell'amico. In tutto vengono trovati sette bossoli calibro 22 modello Winchester serie H, appartenenti alla solita e maledetta Beretta calibro 22,un'arma che fino ad allora non aveva portato a nessuna identificazione.
Enzo Spalletti in carecere da quattro mesi esce e per gli inquirenti oltre alla pessima figura è ancora notte fonda.
I corpi dei due fidanzati saranno portati all'istituto di medicina legale di Firenze dove spetta il triste compito di praticare l'autopsia al Prof. Mauro Maurri,quest'ultimo si ritroverà putroppo a recitare lo stesso copione altre volte poichè altre vittime del maniaco saranno portate presso il suo istituto.

mercoledì 4 novembre 2009

6 Giugno 1981 SCANDICCI




E' uno dei delitti in cui aleggia un folto alone di mistero.
Giovanni Foggi e Carmela De Nuccio, hanno deciso che presto si sposeranno.
Lui è un dipendente dell'ENEL, lei lavora con il padre vito presso il famoso pellettiere fiorentino GUCCI.
Vengono da Nardò in provincia di Lecce.
Quel Sabato sera dopo essere usciti dalla discoteca ANASTASIA detta "La pagodina" per la forma esterna in stile cinese, svoltano con la loro auto, una fiat ritmo color rame,in direzione mosciano verso le sorgenti di roveta.
Li imboccano una strada sterrata e parcheggiano la macchina sotto un cipresso bruciato aspetto sinistro che richiama ad un triste presagio.
Mentre stanno facendo l'amore il maniaco emerge dal buio e uccide con diversi colpi di pistola prima Giovanni, poi insegue subito Carmela appena uscita dall'auto e la finisce con altri colpi d'arma da fuoco.
Non è finita, la ragazza viene trascinata a diversi metri dall'auto e viene mutilata del pube,un gesto che sarà il sequel di una lunga scia di delitti.
Il maniaco pensa di avere compiuto tutto perfettamente ma non sa che qualcuno lo ha osservato, lo ha visto compiere sia il duplice omicidio sia praticare l'escissione sul corpo della povera fidanzata.
L'uomo un guardone che frequenta "la camporella di Mosciano" si chiama enzo spalletti ed è noto in paese per essere un guardone di coppie.
E' originario di Motelupo Fiorentino e vive al TURBONE un piccola frazione.
Lo conoscono tutti come "l'indiano" così viene soprannominato, ma l'errore che farà è eclatante, prima ancora che i due corpi vengono scoperti, Lo Spalletti racconta tutto al bar del paese, e ingenuamente gli costerà la galera per 4 mesi, in quanto verrà additato ed indicato dagli inquirenti come l'assassino di quella coppia.
Sul posto vengono trovati diversi bossoli di pistola appartenenti ad una BERETTA CALIBRO 22, che rimarrà per sempre tristemente famosa in quanto non verrà mai trovata.
Quei bossoli saranno la svolta del collegamento tra questo delitto e quello compiuto 7 anni prima a Borgo san Lorenzo.
Il Maniaco di Firenze comincia ad essere un triste realtà.

lunedì 2 novembre 2009

I DELITTI











14 settembre 1974, a Borgo San Lorenzo in località "sagginale" all'interno di una fiat 127 di colore blu, vi sono semi nudi due ragazzi oramai fidanzati da tempo.




Lui si chiama Pasquale Gentilcore e vive a Molin del piano, lei Stefania Pettini.




Insieme non fanno nemmeno 40 anni.




E' qui che il maniaco comincerà a mietere le sue vittime, anche se già sette anni prima lo aveva fatto in una notte del 21 agosto, ma di questo parleremo più avanti.




L'assassino si avvicina a loro furtivamente e li trucida a colpi di pistola.




Stefania viene poi trascinata fuori dall'auto e finita con ben 98 fendenti da arma bianca,chi suppone un cacciavite chi un punteruolo.




E' un delitto agghiacciante per la comunità dell'epoca. Baste pensare che il contadino che trovò i corpi dei due fidanzati PIERO LANDI,rimase talmente sconvolto che per diverso tempo di sera dopo il lavoro non uscì pìù di casa.




Il triste compito di avvertire le famiglie toccò al maresciallo MICHELE FALCONE, comandante di stazione dei carabinieri dell'epoca,che ancora oggi ricorda lucidamente quella triste vicenda.